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Decadenza della garanzia

Modificare o ottimizzare un’auto comporta sempre il rischio di danneggiare il motore. Esiste la convinzione diffusa che, se un’auto è ancora coperta dalla garanzia e viene modificata tramite reflashing, sia possibile riportarla allo stato originale e far valere la garanzia in caso di guasto.

Sebbene ci siano casi in cui questa strategia abbia funzionato, non è garantito. Ogni volta che la ECU viene rimappata, un contatore di flash interno incrementa, permettendo al produttore o al servizio di assistenza di rilevare la modifica e, di conseguenza, annullare la garanzia.

Se il produttore sospetta modifiche, è probabile che controlli il flash counter. Inoltre, falsificare una richiesta di garanzia può essere considerato frode, e in alcuni paesi potrebbe avere conseguenze legali gravi.

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Potenziali rischi

Durante la rimappatura del motore, esiste il rischio di danneggiarlo, ma nel caso del reflashing della ECU, c’è un ulteriore pericolo: un errore di processo che può rendere la centralina inutilizzabile, richiedendone la sostituzione, anche molto costosa.

Le situazioni di rischio includono:

  • Bassa tensione della batteria durante il reflashing.
  • Disconnessione dell’interfaccia prima del completamento del processo.
  • Guasto o spegnimento improvviso del laptop.

Quando l’ECU non risponde più si dice in jergo “to brick” ovvero diventa un mattone inutile, a volte è possibile recuperarla con un nuovo tentativo di reflashing. Tuttavia, è preferibile evitare il problema adottando misure preventive:

  1. Seguire attentamente le istruzioni del software di reflashing, poiché ogni produttore può avere procedure specifiche.
  2. Assicurarsi che il laptop sia carico e, se possibile, collegarlo alla rete elettrica durante l’operazione. Tuttavia, alcuni software (come HP Tuners) sconsigliano l’uso della corrente di rete per evitare differenze di tensione che potrebbero danneggiare la ECU.
  3. Monitorare la tensione della batteria dell’auto, specialmente se il processo dura più di due minuti o se dispositivi come le ventole di raffreddamento si attivano. Se necessario, usare un caricabaterie stabilizato ad alta corrente 100 – 150 amp per mantenere la tensione stabile, il ripple della tensione sotto sforzo idealmente deve essere minimo, questo comporta la necessita di un caricabaterie relativamente costoso.

Anche se il danneggiamento di una ECU è un rischio concreto, con le giuste precauzioni è possibile evitarlo.

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Minimo indispensabile per rimappare

Il processo di reflashing di una ECU di serie richiede un pacchetto specifico composto da un’interfaccia software per la modifica delle impostazioni e il monitoraggio dei parametri, e un’interfaccia hardware che collega il computer alla porta OBD dell’auto.
I pacchetti di reflashing commerciali monetizzano l’operazione in due modi principali:
Sistema a crediti – Ogni auto richiede crediti acquistabili online (es. HP Tuners, EFILive, EcuTek).
Modulo hardware dedicato – Ogni veicolo necessita di un dispositivo fisico per la gestione della mappatura (es. COBB, SCT), soluzione più costosa ma con vantaggi per il proprietario, come la possibilità di cancellare codici errore o cambiare mappa.


Non esiste un software universale per tutte le ECU, quindi chi lavora con molte auto deve investire in più pacchetti e imparare ad usarli. Per le officine, è essenziale valutare la domanda locale prima di acquistare strumenti costosi.

Gli strumenti necessari includono:
Laptop Windows con almeno tre porte USB e un SSD per maggiore resistenza alle vibrazioni.
Wideband air/fuel ratio meter per monitorare la miscela aria-carburante, utile sia in versione fissa per auto personali che in versione portatile per uso professionale.
Sistema di rilevamento del knock per identificare eventuali battiti in testa. Sebbene molte ECU moderne abbiano un sistema integrato, è consigliato verificarne l’affidabilità con un rilevatore audio esterno.

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Mappatura in tempo reale vs. Reflashing


Chi è abituato a lavorare con ECU aftermarket può trovare il reflashing meno immediato, poiché non è possibile effettuare modifiche in tempo reale mentre il motore è in funzione.
Principali differenze
Con una ECU aftermarket, il tuner può modificare direttamente parametri come carburazione e accensione e vedere immediatamente il risultato.
Con il reflashing, invece, il processo è più lento: Si effettua un test su strada o al banco prova.
Si spegne il motore.
Si modifica la mappa.
Si ricarica la nuova mappa nella ECU.
Si ripete il test per verificare i cambiamenti.
Questo avviene perché le mappe della ECU di fabbrica sono memorizzate in ROM (Read-Only Memory) e non possono essere modificate con il motore acceso.
È davvero un limite?
A prima vista, il reflashing può sembrare più macchinoso. Tuttavia, nella maggior parte dei casi, la mappatura della ECU originale è già ben calibrata per il motore stock.
Se l’auto ha solo modifiche leggere (scarico, aspirazione, aumento di pressione del turbo), basterà modificare solo la mappa a pieno carico, senza dover toccare le aree di minimo e parzializato.
Il processo diventa quindi simile a una ECU standalone, con la differenza che bisogna riavviare il motore per applicare le modifiche.
Eccezioni e soluzioni
Alcuni software di reflashing avanzati permettono di memorizzare temporaneamente alcune mappe in RAM, consentendo modifiche in tempo reale per parametri critici. Tuttavia, questa opzione non è disponibile per tutte le ECU e dipende dalla loro progettazione.
In generale, il reflashing rimane una tecnica efficace per ottimizzare la mappatura senza sostituire la centralina, soprattutto se le modifiche riguardano solo l’area di pieno carico.

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Modifica della ECU: Aftermarket vs. Reflashing

Tradizionalmente, per ottimizzare la mappatura di un motore, si sostituiva la ECU di fabbrica con una centralina aftermarket programmabile.

Queste possono essere di due tipi:

Plug-and-play, che si collega al cablaggio originale e utilizza i sensori di fabbrica.

Universale, che viene cablata direttamente da noi ai sensori/attuatori del motore.

Entrambe le opzioni permettono un controllo totale sui parametri di tuning, con regolazioni in tempo reale tramite software su laptop.

Problematiche con le ECU Aftermarket

    Le auto moderne sono sempre più complesse e gestite da più centraline (ECU multiple) per il controllo di motore, cambio, ABS, controllo di trazione, climatizzatore e cruscotto.
    Queste ECU comunicano tra loro e dipendono dai dati inviati dalla centralina motore originale. Sostituire questa ECU con una aftermarket può interrompere questo flusso di dati, causando malfunzionamenti in altre parti dell’auto.

    Reflashing: un’alternativa efficace

    A partire dagli anni 2000, un’alternativa sempre più utilizzata è la modifica delle mappe della ECU di fabbrica, un processo noto come reflashing o flash tuning.

    Il reflashing consiste in:

    1. Scaricare i dati grezzi dalla ECU originale tramite la porta OBD2.
    2. Modificare le mappe necessarie usando un software dedicato.
    3. Caricare la nuova mappatura nella ECU.

    Vantaggi del Reflashing

    • Economico: Non serve acquistare una centralina aftermarket.
    • Perfetta integrazione: La ECU originale è progettata specificamente per quel motore, garantendo una gestione ottimale.
    • Affidabilità: Mantiene intatta la comunicazione tra le ECU del veicolo, evitando problemi di compatibilità.

    Come funziona la modifica delle mappe?

    Quando si scarica il contenuto della ECU, si ottiene un file ROM esadecimale grezzo, che da solo è illeggibile. Per modificarlo, serve:

    • Un software di tuning, che permette di visualizzare e modificare le mappe.
    • Un file di definizione, che indica dove si trovano le mappe all’interno della ROM e le dimensioni delle tabelle.

    Il file di definizione è essenziale per individuare correttamente i dati e poter effettuare modifiche alla mappatura.
    Senza di esso, identificare le mappe in un file esadecimale è un processo molto complesso che puo richiedere mesi di lavoro.

    Una volta individuate le mappe, il tuner ha la libertà totale di apportare le modifiche necessarie per ottimizzare le prestazioni del motore.

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    Carburante e numero di ottano

    Diversi fattori influenzano la probabilità che un motore subisca il knock, ma uno dei più importanti è il numero di ottano del carburante. Questo valore misura la capacità del carburante di resistere alla detonazione: più è alto, meglio è.

    Il knock si verifica quando il calore nella camera di combustione diventa eccessivo e supera il punto di autoaccensione del carburante, causando la combustione spontanea della miscela aria-carburante. Un carburante con un numero di ottano più elevato ha un punto di autoaccensione più alto ed è quindi meno soggetto al knock.

    Per i motori ad alte prestazioni, è sempre consigliabile utilizzare il carburante con il numero di ottano più alto disponibile, per massimizzare sia la potenza che la sicurezza del motore. Tuttavia, anche i migliori carburanti da pompa possono limitare la potenza massima ottenibile, specialmente nei motori turbo o sovralimentati.

    Carburanti da corsa

    Per i motori da competizione, è possibile utilizzare carburanti speciali da gara, come il VP Q16, che offre un numero di ottano superiore a 120 e permette di raggiungere pressioni di sovralimentazione superiori a 40 PSI con minori rischi di detonazione. Confrontato con i carburanti da pompa, un carburante da gara può aumentare la potenza del motore dal 50% al 100%. Tuttavia, il costo è elevato e ne limita l’uso principalmente a gare di breve durata, come le competizioni di drag racing.

    Carburanti a base di etanolo

    Negli ultimi anni, carburanti come E-85 (85% etanolo, 15% benzina) sono diventati comuni e offrono prestazioni simili ai carburanti da corsa, ma a costi decisamente inferiori. Tuttavia, l’uso di etanolo comporta alcune sfide:

    • Per ottenere la stessa potenza rispetto alla benzina tradizionale, è necessario fornire circa il 35-40% in più di carburante. Questo spesso richiede iniettori e pompe del carburante più grandi.
    • L’etanolo assorbe l’umidità dall’aria, il che può causare corrosione nei componenti del sistema di alimentazione se l’auto rimane ferma per lunghi periodi.

    Indipendentemente dal carburante scelto, è fondamentale comprenderne l’impatto sulle prestazioni del motore. L’errore più pericoloso è tarare il motore per un carburante ad alto numero di ottano e poi utilizzarne uno con ottano inferiore, poiché questo può portare rapidamente alla detonazione e a gravi danni al motore.

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    Ascoltare il Knock

    Sebbene il sistema di rilevamento del knock dell’ECU possa essere molto efficace, non è sempre affidabile, soprattutto quando il motore è stato modificato. Per questo motivo, si raccomanda l’uso di sistemi di rilevamento audio del knock durante la fase di tuning, in modo che il tecnico possa confermare direttamente la presenza della detonazione.

    I sistemi di rilevamento audio del knock sono dispositivi indipendenti dall’ECU e vengono generalmente installati temporaneamente durante la calibrazione del motore. Il sistema è composto da:

    1. Un sensore di knock – un sensore piezoelettrico fissato al blocco motore, che converte le vibrazioni in un segnale elettrico.
    2. Un processore di segnale digitale (DSP) – necessario per filtrare il rumore di fondo generato dal normale funzionamento del motore e concentrarsi sulle frequenze specifiche in cui si verifica il knock.
    3. Cuffie per l’ascolto – consentono al tecnico di udire il knock distinguendolo dal normale rumore meccanico del motore.

    Un sistema di rilevamento audio di alta qualità è uno strumento essenziale per la messa a punto del motore. Oltre a confermare la presenza del knock, può essere utilizzato per verificare il corretto funzionamento del sistema di rilevamento dell’ECU.

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    Rilevazione e gestione del knock

    Data la pericolosità della detonazione (knock), i produttori hanno da tempo integrato nei loro sistemi ECU (sia di serie che aftermarket) dei sistemi di rilevamento e controllo del knock. Questi sistemi utilizzano sensori installati sul blocco motore per captare le vibrazioni associate alla detonazione. L’ECU analizza questi segnali e, se rileva il knock, interviene ritardando l’anticipo di accensione per proteggere il motore.

    Le ECU più moderne offrono una rilevazione del knock sempre più precisa. Tuttavia, quando un motore viene modificato, il suo profilo sonoro cambia, rendendo più difficile per il sensore individuare correttamente il knock. Questo può portare a due situazioni problematiche:

    1. Falsi positivi – Il sistema rileva knock inesistente e riduce inutilmente l’anticipo di accensione, limitando così la potenza disponibile.
    2. Falsi negativi – Il motore subisce effettivamente il knock, ma il sistema non lo rileva correttamente, aumentando il rischio di danni gravi.

    Per questo motivo, affidarsi ciecamente alla capacità dell’ECU di gestire il knock può essere pericoloso. Un approccio prudente prevede l’uso di sistemi di rilevamento audio per monitorare il knock in fase di messa a punto.

    È importante ricordare che il sistema di controllo del knock non sostituisce una corretta calibrazione del motore. Piuttosto, funge da misura di sicurezza in caso di imprevisti, come l’utilizzo di carburante di qualità inferiore o condizioni operative diverse da quelle previste durante la taratura del motore. Inoltre, questi sistemi sono reattivi e non preventivi: intervengono solo dopo che il knock si è già verificato.

    Mentre livelli minimi e sporadici di knock potrebbero non causare danni immediati su motori poco elaborati, nei motori altamente prestazionali la detonazione può provocare guasti in tempi estremamente brevi. Per questo motivo, è essenziale verificare che il motore non soffra di knock durante la fase messa a punto.

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    Cos’è il batito?

    Il fenomeno della detonazione, o knock, è una forma anomala di combustione che può causare gravi danni a un motore in pochissimo tempo. È considerato il principale nemico dei motori ad alte prestazioni. Knock e detonazione sono termini intercambiabili, ma è importante non confonderli con il pre-ignition (preaccensione), un fenomeno differente che avviene prima dell’accensione della candela.

    Durante una combustione normale, la candela accende la miscela aria-carburante, creando un fronte di fiamma che si propaga in modo controllato e con velocità comprese tra 50 e 100 metri al secondo, portando a un aumento graduale della pressione nel cilindro.

    Se invece si verifica il knock, si hanno esplosioni incontrollate all’interno del cilindro. Questo avviene quando il calore e la pressione diventano eccessivi, causando l’autoaccensione della miscela incombusta. Il fronte di fiamma risultante può raggiungere velocità tra 200 e 25.000 metri al secondo, generando picchi di pressione estremamente violenti. Il knock è riconoscibile da un suono metallico simile a monete che sbattono in una scatola di lamiera.

    I danni causati dalla detonazione si manifestano in due modi principali:

    1. Danneggiamento termico: il knock rimuove lo strato di gas protettivo che isola il pistone e la testata dal calore della combustione. Poiché l’alluminio fonde a circa 700°C, il pistone può subire danni da fusione, con segni di erosione o addirittura la distruzione completa in pochi secondi.
    2. Danneggiamento meccanico: i picchi di pressione improvvisi generano impatti violenti sulle componenti del motore, simili a colpi di martello sul pistone. Questo può portare alla rottura di cuscinetti, albero motore, bielle e segmenti del pistone.

    Le cause principali del knock includono:

    • Carburante con un numero di ottano troppo basso
    • Rapporto di compressione troppo elevato
    • Pressione di sovralimentazione eccessiva
    • Anticipo di accensione troppo spinto

    Poiché la detonazione è estremamente dannosa per il motore, è fondamentale monitorarla attentamente durante la messa a punto del motore.

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    Parametri più importanti nella rimappatura

    La rimappatura di un motore e sia scienza che arte, e con l’avvento dei sistemi di gestione elettronica, le cose sono diventate sia più complesse che più accessibili. Ma torniamo alle basi: il tuning del sistema di gestione elettronica riguarda principalmente la consegna della corretta quantità di carburante e la sua accensione nel momento giusto del ciclo del motore. Vediamo quali strumenti sono essenziali per fare ciò con precisione.

    Misurazione della Quantità di Carburante: Il primo passo nel tuning è garantire che il motore riceva la quantità giusta di carburante. Per fare ciò, abbiamo bisogno di un misuratore di rapporto aria/carburante a banda larga, comunemente chiamato sonda lambda wideband. Questo dispositivo utilizza un sensore di ossigeno a banda larga posizionato nel sistema di scarico del veicolo. Collegato a un controller, il sensore monitora la composizione dei gas di scarico e fornisce dati come il rapporto aria/carburante o un numero lambda. E di fondamentale importanza collegare l’output del controller a un ECU o a un registratore dati per analizzare con precisione i dati durante la taratura.

    Ottimizzazione dell’Accensione: La taratura dell’accensione è un po’ più complessa. Mentre è possibile farlo sulla strada, i migliori risultati vengono generalmente ottenuti utilizzando un banco prova (o dyno). Ma uno dei rischi principali durante la taratura dell’accensione è il “knock”, o detonazione. Questo fenomeno può danneggiare gravemente il motore. Pertanto, utilizzare un apparecchio di rilevamento knock è essenziale. Questo strumento ti permetterà di ascoltare il motore mentre lo regoli e rilevare il suono distintivo del knock se si verifica.

    Conclusione: Il tuning EFI è un’arte che richiede sia precisione che attenzione ai dettagli. Con gli strumenti e le tecniche giuste, è possibile ottimizzare le prestazioni del motore, garantendo al contempo sicurezza e longevità.